Il ministero della guerra sporca

21 Agosto 202482/1007 min
Uscita
2024
Regista
Guy Ritchie
Paese
UK, USA
Durata
120 min
Voto complessivo
I nostri voti
Regia
Recitazione
Sceneggiatura
Fotografia
Colonna sonora
Semantica
In breve
Guy Ritchie entra a gamba tesa nella storia raccontando uno degli episodi meno famosi della seconda guerra mondiale. Il risultato è Alessandro Barbero che fa una lezione su Bastardi Senza Gloria. Insomma una fottuta goduria

Sir Guy Ritchie gente ed è subito standing ovation.

 

Il dio indiscusso dei film brutti, sporchi e cattivi trova nei meandri della seconda guerra mondiale la favola perfetta da rappresentare tramite la lente della sua geniale cinepresa. Esattamente come la teoria della mela di Aldo, Giovanni e Giacomo (plagiata da Platone se non erro), sembra che i protagonisti del Ministero della guerra sporca abbiano compiuto l’impresa solo per permettere a sua altezza Guy Ritchie di trasporla su grande schermo più di 80 anni dopo.

 

Era dai tempi di Bastardi Senza Gloria che non si vedeva qualcuno così contento di uccidere uno sporco nazista.

 

Il film sembra dovere molto alla pellicola di Tarantino, ma sia ben chiaro che ciò è tutt’altro che un punto a sfavore, sarebbe come biasimare un buon samaritano perché si ispira a Gesù Cristo in persona. 

Ovviamente bisogna tener conto delle dovute differenze, soprattutto il fatto che questa è una storia vera e che i due registi puntano su eroi della propria nazione un po’ a voler dimostrare chi ha il cazzo più lungo.

Il Ministero della guerra sporca è una storia fantastica: 5 coatti di periferia, un nero e una donna, giuro non è una barzelletta, vengono incaricati di una missione non ufficiale e illegale per distruggere una delle navi che si occupa di rifornire gli U-boot, i sottomarini tedeschi, che stanno annientando la marina inglese e che impediscono agli americani di sbarcare in Europa per aiutare gli alleati contro i nazisti. Il mandante dell’operazione è Winston Churchill in persona, qui rappresentato più coatto di Brad Pitt in The Snatch.

 

La missione sarebbe suicida per chiunque, ma non per un gruppo di persone menefreghiste di ogni comando dall’alto e con una particolare passione per il sangue crucco, specialmente se bello caldo. 

Certo che portare a termine la missione risulta decisamente più facile quando all’interno del tuo team puoi vantare Superman, Danny Lazzarin, Voldemort, un Fremen e la figlia di uno che voleva ammazzare Godzilla. Un dream team migliore di quello formato da Curry e LeBron.

 

Questo film è una bomba, perdonate la poca profondità di pensiero ma bisogna utilizzare certe parole quando calzano alla perfezione. 

La sceneggiatura, in pieno stile Ritchie, è meravigliosa: i dialoghi sono delle montagne russe capaci di trasportarci, nell’arco della stessa scena, dal più crudo realismo all’assurdamente paradossale. 

Lo stesso concetto è stato applicato ad ogni singolo frame: è una goduria infinita vedere i personaggi compiere stragi con una totale nonchalance, passeggiando come in una scampagnata domenicale e accompagnati da una colonna sonora perfettamente abbinata allo stile delle immagini, una musica priva di ogni epicità in grado di trasformare ogni frame nella cavalcata delle valchirie.

 

Per quanto riguarda la regia mi astengo da qualunque commento, è puro Guy Ritchie, se avete bisogno di ulteriori informazioni è un vostro problema, state zitti e andate a vedervi tutta la sua filmografia.

 

Unica nota negativa rispetto ad altre pellicole del regista è la mancanza delle situazioni grottesche e degli incastri del destino diventati ormai un marchio di fabbrica dell’inglese.

 

Insomma andate a vedervi assolutamente Il Ministero della Guerra Sporca, disponibile sulla piattaforma del pelato americano solitamente utile solo per le spedizioni veloci. 

Purtroppo non ci è stato gentilmente concesso di goderne nelle sale italiane, non si sa bene il perchè, evidentemente stiamo sul cazzo a qualcuno di molto in alto.

 

P.S. Potreste trovare i voti un po’ alti rispetto a quello che pensate o rispetto a fonti più autorevoli ma Guy Ritchie è mio padre, Lock and Stock è stato un film chiave della mia formazione e soprattutto dico il cazzo che mi pare.

Autore

Quentin Malandrino

Quentin Malandrino

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