- Uscita
- 2022
- Regista
- Ruben Fleischer
- Paese
- USA
- Durata
- 116 min
Voto complessivo
I nostri voti
In breve
Mettiamo subito in chiaro che chi scrive ha completato almeno due volte, alla massima difficoltà possibile, ciascuno dei quattro titoli di questa MAGNIFICA serie di videogiochi della Naughty Dog, ha recuperato TUTTI i tesori sparsi nelle varie run di gioco, compresi gli easter eggs piazzati (anche in questo film) in posti talmente del cazzo che ti verrebbe la voglia di cercare gli autori uno a uno per auguragli ogni…BENE possibile, perché alla fine lo rigiocherei sempre nonostante le bestemmie. Insomma, “ve sto a parla’ de’ sentimenti, no’ de sarsicce…”: le ragioni del cuore potrebbero avere un minimo influenzato il mio giudizio sul film – d’altronde, il me bambino ancora mi impedisce di urlare al mondo che “Batman Forever” è una cagata pazzesca.
Un film esagerato, ma necessario
Influenzato sì, ma non obnubilato, anche perché chi si è lanciata nella realizzazione di questo film e di questa sorta di “PlayStation Cinematic Universe” è la Sony, ossia la responsabile del sequestro più lungo della storia del cinema: quello dei diritti di Spiderman e, forse, anche di Tom Holland.
Ma andiamo con ordine. Per gli amanti della saga, il film rende omaggio alle storie raccontate nei videogiochi e si sviluppa attorno a una trama che mischia sostanzialmente elementi dell’ultimo capitolo (Uncharted: Fine di un ladro) e del primo capitolo (Uncharted: Drake’s Fortune), pur privandosi di alcune loro caratteristiche, come l’elemento soprannaturale. La ricerca del tesoro perduto di Magellano diventa quindi il pretesto per conoscere Nathan Drake, la sua lunga storia familiare e la sua vasta cultura archeologica, mentre i restanti personaggi svolgono la funzione essenziale di sparare prima di pensare, altrimenti il film sarebbe finito troppo presto.
Ritroviamo buone dosi (a volte eccessive) di: avventura, mercenari, tombaroli, posti da favola, enigmi legati ad artefatti e poi colpi, salti, esplosioni, incidenti da cui tutti escono sempre felicemente illesi. Insomma, è un film carino e divertente di avventura che fa riscoprire la passione per un genere sacralizzato da Indiana Jones e, in parte, anche da Tomb Raider. Detto questo, non siamo al cospetto di qualcosa che vi farà spellare le mani e urlare al capolavoro rivoluzionario, ma possiamo certamente concordare che in questo caso il peccato della Sony non ha sconfinato nel sacrilegio, ecco.
Se questo è vero, gran parte del merito va comunque a Tom ‘Matteo Darmian’ Holland, perché con il suo modo di fare canzonatorio è sempre gradevole e rende giustizia al suo alter ego digitale, mentre Mark Wahlberg, nelle vesti del compare Sully, riesce a emulare quantomeno l’espressività della grafica PS3. Quello che veramente lascia l’amaro in bocca, signori, è l’antagonista, ammesso che ve ne sia uno, ma forse qui il nerd brontolone che è in me si aspettava di vedere uno dei filantropi cazzuti che tanto filo da torcere danno al videogiocatore.
Nota finale per Antonio Banderas: sì, c’è anche lui nel film perché serviva uno spagnolo e lui doveva con ogni evidenza saldare le ultime rate del finanziamento per l’acquisto del televisore nuovo.