- Uscita
- 2021
- Regista
- Cate Shortland
- Paese
- USA
- Durata
- 133'
Voto complessivo
I nostri voti
In breve
Come dare impulso a una nuova fase di universo cinematografico che ci ha finora regalato 23 film in 13 anni? Non così.
I Marvel Studios decidono di omaggiare Natasha Romanoff con un film stand alone, come direbbero i blog che avversiamo, che ripercorre le vicende della latitanza della vedova nera dopo gli eventi di “Civil war” e la mancata firma degli Accordi di Sokovia.
Per usare altri termini, si prende una cara avenger ormai defunta, le si scrive una storia, ambientata a cavallo di due film usciti un lustro fa, che si ricollega al passato mai raccontato della Vedova risalente a 25 anni prima e la si fa scontrare con vecchi nuovi nemici di cui nessuno si era accorto prima e che tutti hanno subito dimenticato. Il tutto durante una pandemia che ne ha rinviato e condizionato l’uscita tra cinema e tv.
Insomma, questo film s’ha da fare, un po’ come lo schianto di Steve Rogers in “Captain America – The first avenger” in mezzo ai ghiacci artici dopo aver eliminato tutti i nemici e aver assunto il pieno controllo dell’aereo con il Tesseract.
La saga del multiverso parte con un bel pollice…verso
Chiusa la necessaria parentesi di contesto nel MCU, “Black Widow” non è solo inutile, ma pure bruttino, di quel bruttino che fa scattare a Scorsese ogni volta una battutaccia sui cinecomic.
I temi del film vengono trattati con una banalità che manco in uno striscione di un derby cittadino: famiglia, tradimento, madrepatria, sorellanza, vi prego basta mi sanguinano gli occhi. Le cose non vanno meglio nemmeno sul piano dell’azione e della recitazione: le scene di azione sono ai limiti del credibile pure per un essere soprannaturale e la recitazione “russofoneggiante” è da richiamo immediato dell’ambasciatore USA a Mosca.
Aggiungete che su questa recensione pesa il fatto che chi scrive è anche abbastanza fan del Taskmaster dei fumetti/cartoni/videogiochi, qui reso tristemente un burattino ad alta efficienza totalmente privo della sua personalità di stratega, nonostante le scene di combattimento corpo a corpo siano le uniche vagamente salvabili del film.
Insomma, sembra un film creato con l’intelligenza artificiale, e per chi è stato abituato (anche) ad emozionarsi prima con i fumetti e poi con i film della Marvel, la delusione brucia ancora.