- Uscita
- 2023
- Regista
- Chuck Konzelman, Cary Solomon
- Paese
- USA
- Durata
- 97 min
Voto complessivo
I nostri voti
In breve
Apro il film, vedo su rotten tomatoes che viene dato al 33% dalla critica e al 96% dal pubblico. Mi dico “probabilmente sarà una bomba”. Avevo ragione, perché se guardate questo film probabilmente siete appassionati di Horror e Thriller psicologici e, se lo siete, questo film nel 96% dei casi vi piacerà.
Una stanza in una prigione e pochissime altre ambientazioni fanno da palcoscenico a questo spettacolo in cui uno psichiatra deve giudicare l’idoneità o meno di un condannato a morte ad andare incontro alla pena.
Il condannato non perde tempo ad identificarsi come Nefarious (Nefarianous, in realtà), un demone con uno scopo preciso. Tutto il resto è spoiler.
Passo rapidamente in rassegna i voti perché è il modo più semplice per parlarvi del film: i registi con cinquanta verdoni di budget hanno acchittato un ottimo lavoro, con tecniche già viste nel genere, ma comunque gestite bene. Sceneggiatori e dialoghisti non so quanto abbiano preso per il loro lavoro, ma sicuramente non era abbastanza (va detto però che erano avvantaggiati perché il film è tratto da un libro). Segnalo in particolare un monologo del condannato, al centro del film, che fa accapponare la pelle per le sue spietate suggestioni, che qualcuno forse chiamerebbe anche verità.
Gli attori principali sono due, il buono (Jordan Belfy) e il cattivo (Sean Patrick Flanery). La performance un po’ così del primo è compensata da quella del secondo, che è semplicemente da 10 e lode. Questo illustre quasi sconosciuto deve fare cose di una difficoltà inaudita nel corso del film e le fa tutte alla perfezione. Viene da chiedersi dove diavolo fosse quando hanno scelto Nicholas Cage per qualsiasi ruolo d’azione gli abbiano mai assegnato.
Spero che il futuro gli riservi una carriera brillante, ma la vedo dura perché purtroppo questo film non sta su Netflix né su alcuna altra piattaforma italiana, e si sa che se si è bellissimi ma non si ha Instagram per dimostrarlo è come non esserlo!
Effetti speciali: in tutto il film ce ne stanno tipo 2 e fatti con il resto del caffè dell’ultimo giorno di produzione, ma non frega niente a nessuno.
Semantica: sì, anche dopo diecimila milioni di film sul Diavolo, ci stanno temi che non invecchiano mai.
Il film dimostra una legge fondamentale valida per gli horror incentrati sul soprannaturale, che non mi stancherò mai di ripetere: NON SERVE FAR VEDERE IL DEMONE PER FARE PAURA. Non servono neanche i jumpscare, né niente di incredibile. Bastano una storia solida, che faccia leva su delle incertezze archetipiche dell’umanità, e delle persone capaci di raccontarla. Ciò che rimane non è una paura effimera, piuttosto potremmo dire un’inquietudine più durevole, di solito ricercata da chi guarda un film del genere, oltre al ricordo di un ottimo film.