- Uscita
- 2023
- Regista
- Takashi Yamazaki
- Paese
- Giappone
- Durata
- 124'
Voto complessivo
I nostri voti
In breve
A chi di Godzilla conosceva quelli di Gareth Edwards del 2014 e i successivi King of the monsters (2019) e Godzilla vs Kong (2021), o tutt’al più ricordava quello del 1998 con Matthew Broderick, diamo questa notizia: in Giappone si fanno film su Godzilla dal 1953, e questo è il 33esimo, contro i 4 totali americani.
Questo solo per darvi un po’ di coordinate storiche.
Venendo al film: esso ha prima di tutto un pregio indiscutibile eppure non (più) scontato: Godzilla è un mostro distruttore e *cattivo*.
Francamente la storia dell’ “antieroe” che vuole solo essere lasciato in pace/essere il più forte e che arrivava anche ad aiutare gli umani contro mali superiori non era mai parsa convincente a chi vi scrive. Poi il suo design: ad alcuni può apparire ridicolo, ma è fedele al classico, con il mostro che è un dinosauro, con i pro e i contro (leggasi: braccette immobili da T-Rex) del caso.
Le dinamiche tra i personaggi si sviluppano attorno a temi molto umani come il senso di colpa e gli affetti familiari, senza retoriche inutili su un patriottismo che comunque c’è, ma appare naturale e non come il meme in cui qualcuno condisce l’insalata con un barile d’olio. Aggiungete un montaggio rapido (a volte quasi troppo) che rende il tutto essenziale e privo di scene inutili, una recitazione che funziona, anche senza eccellenze, dal primo all’ultimo attore (manco una ragazzina le cui principali battute sono pianti risulta fastidiosa).
Mettiamoci pure il fatto che le scene d’azione sono semplicemente belle, curate, in grado di tenervi incollati alla sedia e accompagnate da una colonna sonora anch’essa fedele alla tradizione: Godzilla ha una melodia che lo contraddistingue da decenni, di cui consigliamo l’ascolto a parte. La battaglia finale ha tutte le carte in regola, da una soluzione anti-mostro originale al gioco di squadra, senza togliere al protagonista il suo momento in solitaria.
Il risultato è un film capace di emozionare, tenere sulle spine e far empatizzare coi personaggi. Insomma, se South Park vi aveva lasciato dubbi sul fatto che i Giapponesi avessero o no un’anima, questo film dovrebbe sciogliere ogni riserva.