- Uscita
- 2016
- Regista
- André Øvredal
- Paese
- Regno Unito
- Durata
- 86'
Voto complessivo
I nostri voti
In breve
Il nord Europa, modello tanto di democrazia quanto di infelicità, patria di modelli educativi d’avanguardia e tassi di suicidio stellari, di musica ambient/post- rock per una serata rilassante e del black metal, si conferma con questo film e col suo regista André Øvredal in grado di tirare fuori non solo horror demenziali alla Dod Snow, ma anche un film cupo davvero come questo.
Girato con pochi attori e in pochissime location, il film dimostra che si può ancora trattare un tema a rischio inflazione tipo il paranormale in modo assai originale.
Emil Hirsch (Into the Wild) e Brian Cox fanno ampiamente il loro dovere nelle parti di figlio e padre, dediti -fin troppo- al loro lavoro di medici legali. Un giorno come tanti arriva alla loro attenzione Jane Doe, negli States antonomasia femminile di una sconosciuta, riesumata da un seminterrato. Man mano che cominciano ad aprire, tagliuzzare ed analizzare, capiscono che c’è qualquadra che non cosa. La costruzione del film attraverso le diverse fasi dell’autopsia riesce a portare lo spettatore in una dimensione non troppo inattesa ma nemmeno banale, fatta di segnali sonori e visivi molto efficaci. Il film non fa quasi mai davvero paura (a chi vi scrive, almeno), ma riesce comunque a suggestionare facendo leva sul giusto mix tra storia e leggenda. Difficile dirvi di più senza fare spoiler, ma merita una menzione speciale la cura del sonoro, che la fa da protagonista nel creare l’atmosfera giusta, dall’inizio alla fine.