57 secondi

29 Gennaio 202442/1004 min
Uscita
2023
Regista
Rusty Cundieff
Paese
USA
Durata
99 min
Voto complessivo
I nostri voti
Regia
Recitazione
Sceneggiatura
Fotografia
Effetti speciali
Colonna sonora
Semantica
In breve
Consiglierei questo film? Sì, ma solo se non vi viene in mente un modo migliore di impegnare 1 ora e 45 della vostra vita. A me ne vengono in mente più di 200, tra cui attendere i lavori della quarta metro di Roma e darsi una martellata su un piede per andare al pronto soccorso, ma fate voi.

Bastano 30 minuti di film per comprendere che il potere di tornare indietro di 57 secondi è sufficiente per vincere cifre spropositate al casinò e scopare come John Holmes, ma certamente non per impedirti di cliccare quel dannato tasto play.

L’unico pregio del film è quello di sbloccarti uno stream of consciousness joyciano di: “già visto, già visto, già visto ma fatto meglio, perché questo personaggio ha fatto questa cosa, perché io ho fatto questa cosa, perché faccio sempre così, sto buttando la mia vita, la mia vita è una merda”. Certo, hai perso 145 minuti della tua vita ma forse hai scovato qualcosa nel profondo del tuo io.

Ma forse è meglio specificare.

Una storia trita e ritrita con nessuno spunto interessante, non un dialogo, un’idea, una scena. Il problema è che a livello di trama non succede veramente un cazzo. I personaggi nascono tondi e muoiono tondi, hanno meno evoluzioni di Snorlax. C’è un’accozzaglia di cose provenienti da diversi film senza alcun senso logico.

Notevole, invece, l’operato congiunto di sceneggiatore e regista nel dare vita a uno dei villain più sciapi e piatti mai visti, niente di più di una macchietta di un miliardario. Pensa ad uno stereotipo, banalizzalo ed otterrai il magnate dell’industria farmaceutica antagonista di questa pellicola (sprecata).

Merita una menzione a parte il finale: prevedibile nello sviluppo, ma raggiunge vette altissime quando ad un personaggio si illuminano i circuiti disegnati in faccia senza alcun motivo apparente. Così, giusto per mettere un elemento fantascientifico random.

Poi per carità eh, il tema delle case farmaceutiche brutte e cattive è molto caro a tutti noi, ma il livello di complessità è pari alle dissertazioni della signora Pina sotto l’ultimo post del Resto del Carlino.

Due conclusioni giungono infine: 

– non bastano 20 minuti di Morgan Freeman per fare un film, la prossima volta consiglio di spendere il budget del suo cachet per assoldare due valorosi sceneggiatori;

– Utilizzare il termine cristallo quantistico completamente ad cazzum non ti rende uno scrittore di fantascienza.

Consiglierei questo film? Sì, ma solo se non vi viene in mente un modo migliore di impegnare 1 ora e 45 della vostra vita. A me ne vengono in mente più di 200, tra cui attendere i lavori della quarta metro di Roma e darsi una martellata su un piede per andare al pronto soccorso, ma fate voi.

Autore

Quentin Malandrino

Quentin Malandrino

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