Nessuna verità (Body of lies)

28 Gennaio 202450/1004 min
Uscita
2008
Regista
Ridley Scott
Paese
USA
Durata
128 min
Voto complessivo
I nostri voti
Regia
Recitazione
Sceneggiatura
Fotografia
Colonna sonora
Semantica
In breve
Lo guardi e scopri che è né più né meno di questo: un film decente.

Apri Netflix. Trovi dopo 20 secondi, per caso, un film che non hai visto, del genere adrenalinico che piace a noi machos, e con attori veri. Clicchi: è pure di Ridley Scott. Sogni o sei desto? Ti dici: finalmente un film che pare decente!

Lo guardi e scopri che è né più né meno di questo: un film decente.

Di Caprio, non più di primo pelo come in Titanic, non ancora colosso di Hollywood consacrato, è un agente della CIA sotto copertura in Medio Oriente (Iran, Giordania), la cui missione è stanare il nemico pubblico n. 1 (interpretato, per gli intenditori, dal Dr. Pavel di “The Dark Knight Rises”, solo che qui anziché fare l’accento sovietico fa l’accento arabo). Nel farlo si ritrova coinvolto in un mezzo, ma manco troppo complicato, intrigo internazionale. Più che altro questioni diplomatiche e di spionaggio, poi si sa, in guerra qualche sparatoria ci scappa. I fuochi di questa ellissi di relazioni sono Russel Crowe, cinico capo americano dell’operazione che sfoggia il suo capello bianco già brevettato in The Insider (1999), e Mark Strong, che ancora non ha raggiunto il pieno successo con La Talpa (2011) e perciò accetta un po’ i ruoli che passano al convento: stavolta gli tocca un raffinato gentleman britann…ehm, giordano, che deve collaborare con gli americani, che – incredibile ma vero! – non si fidano di lui. Siccome però è un professionista, il buon Marco Giuseppe Salussolia (questo il nome al secolo di Mark Strong) lo rende credibile e regala al film quel mezzo punto oltre la sufficienza.

A parte questo, la tensione cresce lenta e incostante e comunque si ferma alla pubertà, colpi di scena non pervenuti, a meno che non vogliamo considerare shockante la black face di Oscar Isaac (sì, c’è anche lui).

Ah già! C’è anche una donna a ricordarci che c’è del buono in ognuno di noi e a lasciarci con il messaggio (mai banale?) che la guerra è brutta ma se la vinci lo è di meno, e in quel caso puoi dimenticare tutto e dormire sereno.

Questo film è tipo Balto: non è né un capolavoro, né di certo il miglior film di Ridley Scott, ma neanche una porcata priva di qualsiasi senso che ti penti di aver visto.

Sa soltanto quello che non è.

Autore

Martin Scherzoso

Martin Scherzoso

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